Maker
Maker
“MAKER” IL MOVIMENTO CHE HA ISPIRATO LA NOSTRA INIZIATIVA
di Carlo Giulietti
Il progetto si propone lo scopo principale di innescare processi di partecipazione relativi alle tematiche ambientali tramite l’impiego di strumenti tecnologicamente avanzati (alcuni di quelli impiegati dai Makers), strumenti che fino a pochi anni fa sarebbero stati riservati ad una elite di ricercatori e oggi invece sono alla portata di molti.
Le frasi seguenti, tratte dal web, soprattutto da “Maker Faire Roma”, sintetizzano bene i concetti che hanno ispirato il Laboratorio Ambiente:
Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito a un importante ritorno di attenzione sul mondo della manifattura come spazio di sperimentazione e di innovazione. Il fenomeno dei Maker negli Stati Uniti e le sue importanti ricadute in Europa suggeriscono di guardare con attenzione all’energia e all’entusiasmo generati da questa mescola originale fra tecnologie e mondo reale.
In particolare, è auspicabile che il fenomeno dei Maker trovi riscontro nel mondo della scuola... il futuro lo costruiranno soprattutto loro...
Chi sono i Makers?
Potrebbero essere definiti gli hobbisti tecnologici del 21esimo secolo. Si interessano di tecnologia, design, arte, sostenibilità, modelli di business alternativi. Vivono di comunità online, software e hardware open source, ma anche del sogno di inventare qualcosa da produrre autonomamente, per vivere delle proprie invenzioni.
In una fase di crisi si affidano alla creatività facendo della propria passione un lavoro.
Il movimento dei Makersi basa sulla riutilizzazione e condivisione dei risultati,sulla creatività e sull’innovazione. Sul medio e lungo periodo potrebbe permettere di innescare importanti effetti virtuosi sull’economia, in cui comunità crescenti di makers sperimentano nuovi approcci alla produzione basati su tecnologie a basso costo.
Il primo a intuire che questa dei "maker" sarà la nuova rivoluzione industriale è stato il direttore del magazine Wired,Chris Anderson, che nel 2010 intitolò un suo saggio, "Gli atomi sono i nuovi bits": prendeva spunto dal nome di un laboratorio aperto al Mit di Boston qualche anno prima da Neil Gershenfeld,"Center for bits and atoms", luogo dove si poteva produrre quasi qualsiasi cosa
“Una generazione di “makers” che usano i modelli innovativi del Web aiuterà la prossima grande ondata di cambiamento nell’economia globale perché le nuove tecnologie del digitaldesign e della prototipazione stanno dando a tutti il potere d’inventare e creare “la coda lunga delle cose”
[Chris Anderson]
Concludo con una frase pronunciata da Obama dopo aver visto all’opera un giovanissimo Maker: "Do not be bored, do something", smettetela di annoiarvi, fate qualcosa. Anzi, costruitela questa cosa, oggi si può.